La medicina veterinaria si occupa di studiare la salute e le malattie degli animali domestici.
Alcune notizie sulla “UROLITIASI FELINA'
Se state leggendo questo opuscolo vuol dire che il vostro gatto, molto probabilmente castrato, è venuto in questi giorni da noi per un problema legato all'urinazione: urinava con difficoltà, lamentandosi, emettendo goccioline di sangue insieme all'orina, oppure ci provava con insistenza ma non riusciva a fare niente.
Questi sintomi sono dovuti alla presenza di calcoli urinari, definiti in base alla loro composizione chimica (struvite, triplo fosfato, ossalato di calcio, cistina , etc), che rendono meccanicamente impossibile il passaggio dell'orina dall'uretra, il sottile canale che, attraverso il pene, la conduce dalla vescica all'esterno.
A seconda dei sintomi abbiamo diviso la possibile gravità della situazione in tre livelli:
1) Il gatto riesce ad urinare e a svuotare completamente la vescica, anche se nel farlo prova fastidio e dolore, e magari elimina piccole quantità di sangue. E' questa la situazione più fortunata, e purtroppo la più rara, in cui basta intervenire farmacologicamente e con la dieta.
2) Il gatto si sforza ma non emette nessuna traccia di orina. E' l'eventualità senza dubbio più comune, e richiede un intervento tempestivo da parte del veterinario, che sederà subito il micio e gli applicherà un catetere vescicale, da rimuovere non prima di due tre giorni.
3) Il gatto non riesce ad urinare, e nonostante ripetuti tentativi, il veterinario non riesce a far passare il catetere. Questo è dovuto ad una eccessiva quantità di materiale nell'uretra, ed il catetere non riesce a farsi largo in mezzo ad esso. E' anche un segno di gravità della malattia, e per questo il trattamento diventa molto complesso, vale a dire si rende necessario un intervento chirurgico urgente di esposizione del tratto di uretra che presenta un diametro maggiore, tale da rendere più difficile in futuro una nuova ostruzione.
Il livello 1, se non trattato, evolve nell'arco di poche ore verso i livelli più gravi, questi (il 2 e il 3) se trascurati, possono provocare la morte del gatto nell'arco massimo di 48 ore. (uremia post renale da cause ostruttive).
Proprio per questo spesso decideremo di trattenere il gatto in osservazione presso l'ambulatorio per le prime ore, e lo doteremo del collare di Elisabetta, perchè non si accanisca sul catetere o sui risultati dell'intervento chirurgico.
Questa sindrome, che negli anni ha cambiato molte volte nome, (sindrome urologica felina, malatia delle basse vie urinarie del gatto, etc) non è stata ancora chiarita completamente dalla comunità scientifica. Di certo si sa che è dovuta ad una alterazione, probabilmente genetica, che rende alcuni gatti predisposti allo sviluppo di cistite.
Questa potrebbe anche non verificarsi mai, ma se è venuta fuori è segno che alcune altre cause scatenanti hanno potuto agire, inosservate. Queste possono essere state:
a)l'impiego di un cibo non adatto
b)l'obesità
c)la disidratazione
d)lo stress.
Nel vostro come in tutti gli altri casi è impossibile dare un peso esatto a ciascuna di queste cause, che probabilmente hanno agito tutte assieme,
la nostra filosofia è quindi quella di curarle tutte, e tutte assieme.
L'analisi delle orine diverrà per voi un'abitudine, ed è ad essa che affiderete il controllo della salute futura del vostro gatto. Essa infatti ci dice se il danno è solo dovuto ai calcoli, quanto è grave, che tipo di calcoli sono in gioco, o se sono malati anche i reni, se c'è sangue anche se non lo vediamo, etc.
Il nostro protocollo di cura prevede la somministrazione di una copertura antibiotica, perchè, nonostante sembri che il problema non sia di natura infettiva, a qualsiasi livello si intervenga c'è comunque un rischio che il problema si complichi con una sovrainfezione.
Contemporaneamente agiremo con farmaci che riducano il dolore e l'infiammazione (cortisone o FANS) e gli spasmi della muscolatura uretrale (Buscopan e derivati).
Oltre ai presidi farmaceutici, però, è fondamentale agire su altri parametri, prima fra tutti l'alimentazione:
1)La quantità di cibo va regolata in base alle dimensioni ed alle reali esigenze del gatto (dimagrire!)
2)La qualità del cibo va modulata sullo stato della composizione delle orine e dei calcoli. Vi prescriveremo cibi particolari per fare sciogliere i calcoli.
3)proveremo a convincere il gatto a mangiare scatolette ed a bere più acqua.
A questo proposito sceglieremo acque a basso contenuto minerale, che si trovano in commercio, o acque dell'acquedotto passate attraverso particolari filtri. Ancora può essere utile acquistare delle fontanelle per gatti, perchè a loro piace molto l'acqua corrente.
Al momento di essere dimessi, quale che sia stata la gravità della malattia ed il livello di trattamento, ricordatevi che il gatto non è ancora guarito, ma avrà bisogno sempre di attenzione e cura, e di controlli periodici dell'orina.
In ogni caso vi insegneremo ogni trucco e sistema per farlo star bene.
Non esitate mai a farci domande ed a porci qualsiasi vostro dubbio, il cammino per riacquistare il benessere è in questo caso un po' lungo e non privo di imprevisti, quindi è importante cercare di non trascurare nemmeno i particolari apparentemente secondari.